Un impianto idroelettrico ha come preciso obiettivo la produzione di energia da una fonte rinnovabile senza modificare o danneggiare l’ambiente.
Il progetto MiniHydroPellerina soddisfa al massimo tale obiettivo per i seguenti motivi:
Il salto d’acqua, necessario per produrre energia, è esistente, non è necessario modificare il corso del fiume.
L’opera migliora molto l’ecosistema, in particolare la fauna, in quanto il canale sghiaiatore esistente, con le opportune modifiche, diventerà una scala di risalita dell’ittiofauna consentendo alle specie ittiche che popolano il fiume una continuità che oggi non c’è.
L’opera, interamente interrata, permetterà la fruizione del parco così come era prima della sua costruzione.
Curiosità :
Un’opera realizzata da un’azienda italiana con manufatti e opere elettromeccaniche interamente prodotte in Italia.
La produzione attesa fornirà energia a oltre 550 famiglie.
Il risparmio di petrolio ogni anno calcolato in tep (tonnellate equivalenti di petrolio) è pari a 330 tep.
Un campo fotovoltaico per produrre la stessa energia occuperebbe una superficie non inferiore a 23.000 mq, pari a quasi 6 campi da calcio.
Traversa Pellerina
La traversa della Pellerina è uno sbarramento del corso d’acqua già esistente realizzato in corrispondenza di un meandro della Dora Riparia, di lunghezza pari a 147 m. E’ caratterizzata da raggio di curvatura variabile: nel tratto in intradosso è praticamente rettilinea, nel tratto in estradosso ha raggio di curvatura di circa 100 m con un dislivello idrico tra monte e valle della traversa pari a circa 2.5 m.
Essa è stata realizzata allo scopo di consentire la derivazione delle acque che alimentano il canale noto come Bealera della Pellerina, utilizzato dal Comune di Torino, prevalentemente per scopi igienici, ma che ora risulta inutilizzata.
Opera di presa
L’opera di presa della centrale idroelettrica sostituisce l’opera di presa del canale sghiaiatore – dissabbiatore della Pellerina. L’opera di presa che si intende realizzare prevede l’allargamento della sezionedi ingresso dell’acqua nel canale (portandola da 5 m a circa 7 m). La presa sarà dotata di paratoie piane di regolazione della portata in ingresso, realizzate con la stessa tecnica e con lo stesso impatto visivo di quelle attualmente presenti.
A monte dell’opera di presa si realizzerà un paratronchi per bloccare il materiale solido di dimensioni rilevanti convogliato dalla corrente in occasione dieventi di piena. L’opera sarà realizzata immorsando in alveo dei setti tubolari metallici intasati con calcestruzzo di diametro pari a 150 mm e luce di 50 cm,in grado di elevarsi sopra il livello idrico della piena duecentenaria.
Il materiale flottante così trattenuto, verrà richiamato e convogliato a valle grazie all’azione della ventola abbattibile posta sopra la paratoia sghiaiatrice.
Sghiaiatore per la traversa
A destra della traversa, a sinistra delle paratoie dell’opera di presa, si prevede la realizzazione di una paratoia sghiaiatrice, a servizio del canale sghiaiatore,necessaria per la rimozione dei sedimenti che si arrestano a monte dell’opera di presa.
Il fondo alveo in corrispondenza dello sghiaiatore verrà sagomato ed abbassato per permettere al materiale solido di essere convogliato attraverso il canale sghiaiatore ed evitare in tale modo il convogliamento della portata solida all’interno dell’opera di presa e quindi del canale dissabbiatore.
Canale sedimentatore
L’opera di presa della centrale idroelettrica convoglia la portata in un canale di adduzione e sedimentazione di larghezza pari a 8,5 m e lunghezza complessiva pari a 50 m. I primi 30 m del canale hanno una profondità di 2,2 m, e pendenza del fondo 0.1%, il fondo del canale presenta quindi un graduale abbassamento. Tale tratto, che ha funzione essenzialmente di sedimentatore del materiale solido di piccole dimensioni, ha una profondità di 4,18 m e pendenza pressoché nulla.
Vasca di carico
La vasca di carico, trattandosi di una centrale ad acqua fluente, ha la funzione di mantenere il carico costante a monte delle macchine. E’ il prolungamento del canale di adduzione e consente l’alimentazione della condotta.Le dimensioni di questo manufatto sono 17,3 m x 16 m x 7,88 m di altezza, e sarà completamente interrato.
Dalla vasca di carico si origina la condotta forzata. Essa ha sezione quadrata immediatamente a valle della vasca per una lunghezza di 4 m, al fine di permettere l’inserimento della paratoia a sgancio rapido a tenuta sui quattro lati, avente funzione di blocco delle portate in ingresso alla condotta.
Canale di scarico
Il canale di scarico ha origine dalla vasca di carico e ha lo scopo di eliminare la miscela acqua – sedimento raccoltasi nel canale sedimentatore.
La lunghezza del canale di scarico è di poco inferiore ai 30 m, per una larghezza di circa 1,5 m ed altezza pari a 1,5 m. Tali dimensioni sono dettate dall’ispezionabilità del canale e dalla necessità di permettere lo svuotamento della vasca di carico nei periodi di manutenzione. La pendenza del canale è dell’1%.
Condotta forzata
La condotta forzata è stata ubicata nel rispetto della tutela del patrimonio verde, seguendo le indicazioni di tracciamento concordate con il Settore Ambientee Verde del Comune di Torino.
La condotta è in acciaio, di diametro pari a 2.500 mm. Lo spessore della condotta è stato calcolato per resistere alle azioni della pressione idraulica, alle sovrappressioni di colpo d’ariete e alle azioni di carico di mezzi pesanti.
La condotta è lunga 255 m. Ha uno sviluppo di circa 226.6 m orizzontale, seguito da una curvatura di raggio pari a 50 m verso sinistra. Tutta la condotta risulterà interrata una volta ultimati i lavori, al fine di ridurre al minimo l’impatto paesaggistico dell’opera realizzata. Tale accorgimento realizzativo, tuttavia, determinerà oneri di scavo non indifferenti.
Locale centrale
La condotta forzata s’immette orizzontalmente nel locale centrale, edificio che ospita il gruppo alternatore e la turbina. La turbina in progetto, Girante Kaplancon pale fuse in acciaio inossidabile, accuratamente lavorate di macchina e smerigliate a sagoma nel profilo palare e negli attacchi al disco ad asse orizzontaledi potenza pari a 650 kW.
Accoppiato alla turbina è presente un moltiplicatore di giri costituito in cassa d’acciaio elettrosaldata e normalizzata, ingranaggi a denti elicoidali in acciaio bonificato cementati e rettificati, lubrificazione a circolazione forzata con scambiatore in acciaio inox per il raffreddamento olio-acqua.
All’interno del locale centrale vengono inoltre inseriti i quadri e gli impianti elettrici.
Il locale centrale, a lavori ultimati sarà completamente interrato, riportando il parco al suo aspetto originale.
Percorso didattico
Percorso didattico
Articolo de Minihyfropellerina.it