sabato 25 aprile 2015

Il cartellone pubblicitario "che fa acqua da tutte le parti"


Il primo cartellone pubblicitario che trasforma l'umidità in acqua potabile. È stato progettato dall'Università di Ingegneria e Tecnologia (UTEC) di Lima per aiutare la popolazione (e promuovere i propri corsi).

A prima vista sempre un normale cartellone pubblicitario, di quelli altissimi che si vedono a chilometri di distanza, ma che unisce l’utile al dilettevole. È in grado di trasformare l’umidità in acqua potabile grazie a un sistema sviluppato dall’Università di Ingegneria e Tecnologia (UTEC) di Lima con la collaborazione di Mayo DraftFCB, un’agenzia pubblicitaria locale.

Niente pioggia

Lima è la seconda capitale più grande del mondo situata nel deserto, dopo Il Cairo in Egitto, e le sue condizioni climatiche sono molto particolari. Le precipitazioni atmosferiche, sebbene si affacci sull’oceano Pacifico, sono praticamente inesistenti - circa 10/12 mm l’anno. Gli abitanti si adattano sfruttando l’acqua dei pozzi che è, il più delle volte, sporca e contaminata. Poca pioggia, insomma, ma un livello di umidità che sfiora il 98%. Perché non sfruttarlo si sono chiesti i ricercatori dell’UTEC. E così hanno fatto. 
Il sistema è in grado di produrre 100 litri d'acqua potabile al giorno.

Tanta umidità

Il cartellone pubblicitario è costituito da cinque generatori che trasformano l’umidità in acqua che viene successivamente purificata tramite filtri a carboni attivi e lampade UV antistatiche, e raccolta in cinque serbatoi. L’acqua arriva al rubinetto posizionato alla base della struttura per semplice caduta libera. L’eventuale produzione in eccesso viene conservata in serbatoi di riserva.

Acqua per tutti

L’idrocartellone, dalla sua installazione circa tre mesi fa, ha già prodotto 9450 litri di acqua potabile dissetando centinaia di famiglia. La speranza è che una struttura simile sia disponibile, a breve, presso ogni villaggio peruviano (e non solo).


Articolo de focus.it

Because International

Qualche volta la più semplice delle invenzioni può cambiare la vita a milioni di persone. E’ l’esempio della “Scarpa che cresce”, si tratta dei sandali ideati da Kenton Lee che possono essere modificati così da potersi adattare ai piedi di bimbi delle nazioni più povere del mondo, mano a mano che crescono, evitando così che debbano andarsene in giro a piedi scalzi. Queste scarpe possono crescere di 5 taglie e durare così per circa 5 anni.


“Più di 300 milioni di bambini nel mondo non hanno scarpe. E molti di più hanno scarpe che non vanno loro più bene.” I bambini che non possono permettersi un paio di scarpe, costretti ad andare scalzi, sono sensibili a tagli, escoriazioni, parassiti che provocano loro infezioni a partire proprio dai piedi. Il problema delle normali donazioni di scarpe è che una volta che i bimbi crescono, e lo fanno molto velocemente, non possono più indossarle. Questo problema è stato risolto da questi fantastici sandali. Supportate la fanpage di questo progetto su facebook.







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