L’energia fotovoltaica continua sulla via del progresso e dopo i pannelli, da installare anche sul tetto, è il turno delle tegole fotovoltaiche, fatte di piccoli pannelli solari applicati sulla loro parte piatta e che sono assolutamente meno anti-estetiche rispetto ai “classici” pannelli. Esistono sia le tegole che i coppi e sono state realizzate talmente bene che non creano alcun problema di estetica, che specie in alcuni centri rimane un problema molto importante, per evitare di deturpare la bellezza del paesaggio. Le tegole fotovoltaiche, invece, appaiono proprio come le tegole normali. Le tegole richiedono solamente un rifacimento parziale del tetto, al contrario i coppi richiedono un rifacimento totale ma i risultati potrebbero compensare gli sforzi, soprattutto in nome della salute ambientale.
sabato 12 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
i-Road la nuova Toyota
La Toyota i-Road è stata annunciata per il mercato giapponese del car sharing. La casa nipponica ha deciso di lanciare sul mercato una concorrente per la francese Twizy realizzando una city-car molto simile. Si tratta di una piccola auto elettrica a tre ruote, ideale per gli spostamenti in città. La i-Road è lunga appena 2,3 metri, larga 85 cm, pesa appena 300 kg e ha una capacità di soli due posti.
Il suo motore è 100% elettrico, alimentato da una batteria agli ioni di litio, e le permette di raggiungere una velocità massima di 45 km/h. L’autonomia della Toyota i-Road è di 50 chilometri, a patto che si mantenga un’andatura costante di 30 km/h.
Un aspetto interessante di questo esperimento è che, grazie all’auto che in futuro potrebbe sbarcare anche sul mercato tradizionale, la Toyota vuole sviluppare la sua presenza sul territorio installando nuove colonnine di ricarica nelle città nella quale verrà commercializzata. Per questo, almeno in un primo momento, la fornitura avverrà esclusivamente in terra giapponese sotto forma di car sharing.
Secondo i piani della casa costruttrice, entro metà mese dovrebbero essere disponibili già 100 esemplari di questa city-car (oggi ce ne sono solo 10) e dovrebbero essere al contempo installate 21 stazioni di ricarica, ubicate in punti strategici come le stazioni e le più grandi strutture commerciali.
Questo sistema è stato battezzato da Toyota Ha:mo ed è una strategia complessiva ideata dalla casa nipponica per fornire ai suoi clienti non solo delle semplici auto, ma anche tutto ciò che ne consegue dal punto di vista della mobilità sostenibile.
Tra i servizi aggiuntivi c’è anche l’Ha:mo Ride che permette di condividere il proprio veicolo elettrico su tratte urbane, la fornitura multi-modale di informazioni di routing sui mezzi ottimali di trasporto pubblico e tanto altro.
L’obiettivo è permettere ai propri clienti di guidare liberamente in città e spostarsi in modo confortevole senza però emettere un solo grammo di CO2. A invogliare il pubblico è anche il prezzo, appena 200 yen (1,5 euro) per i primi 10 minuti più 15 centesimi di euro per ogni ulteriore minuto, con tanto di sconti per i viaggi di sola andata e altri tipi di agevolazioni. Non è stato reso noto per il momento se e quando la Toyota i-Road arriverà in Italia, ma la guerra delle city-car elettriche sembra assumere dei connotati ben precisi.
Porche 911
Come fare a pezzi una Porsche 911 per ottenerne tantissimi pezzi di design per arredare ogni ambiente. La casa automobilistica di Stoccarda, infatti, ha lanciato una nuova linea di arredi sia per la casa sia per l’ufficio, che utilizza dei pezzi dell’iconica 911, uno dei modelli cult del gruppo.
Per tutti gli appassionati delle automobili del marchio e, in particolare, di un modello che ha fatto la storia delle auto sportive e di lusso, ecco una collezione unica ed esclusiva, realizzata con pezzi originali, tutti frutto del sapiente riciclo di vecchie parti appartenenti a questa affascinante vettura.
I designer della Porsche hanno realizzato, ad esempio, una poltrona da ufficio, rifinita con la pelle nera presente nelle diverse versioni della 911, per dare un tocco di stile al nostro studio o per accogliere i nostri clienti con un mood ricercato e sportivo.
Della collezione di Porsche 911 fa parte anche una libreria con mensole che sono realizzate in fibra di carbonio, che invece deriva dall’alettone posteriore della Porsche 911 da gara. Disponibile per questo arredo, per poter tenere in ordine tutti i nostri tomi, ma anche solo per decorare un po’, il fermalibri che la Porsche ha realizzato con un disco freno sezionato.
Tutti gli arredi propongono, ovviamente, pezzi originali e il logo della casa automobilistica in bella vista.
Articolo de designerblog.it
Svezia ancora #1
Ancora una volta è la Svezia a dimostrare di essere il Paese più all’avanguardia in Europa, soprattutto quando si tratta di sostenibilità. Il popolo svedese è molto attento al rispetto dell’ambiente e sempre più spesso il Paese dà vita ad iniziative molto importanti per la sensibilizzazione per quanto riguarda questa materia.
Questa volta non siamo a Stoccolma, ma a Linköping, dove nascerà Plantagon, la serra sferica più grande del mondo. Si tratta di un progetto realizzato con l’attenzione verso il minimo dettaglio, infatti davvero nulla viene lasciato al caso.
Plantagon si sviluppa come un grattacielo sferico di 40 metri, con un’impalcatura interna a forma elicoidale, che permetterà ad ogni livello di ottenere lo stesso quantitativo di luce, richiedendo così il minimo impiego di illuminazione artificiale. Al suo interno si svilupperà un ambiente protetto dalle sostanze nocive, ma al contempo la serra si ergerà all’interno di un’area metropolitana, tanto per dimostrare ancora una volta che il verde nelle città non è diventato un’utopia, ma può essere una realtà, se solo lo si vuole veramente.
La serra sarà realizzata nelle vicinanze del mercato cittadino, da essa potranno rifornirsi gli agricoltori per appoggiare il commercio a chilometri zero. Ancor più interessante è l’organizzazione interna di Plantagon: gli ortaggi coltivati nei vasi, saranno a loro volta posizionati su dei vassoi dotati di sistema d’irrigazione, che si attiverà con una frequenza di tre volte al giorno. Grazie a dei nastri trasportatori, nel sistema ad elica questi vasi si potranno spostare, arrivando alla base della sera quando avranno concluso il loro naturale percorso. Gli ortaggi saranno raccolti attraverso dei macchinari automatici, i vasi saranno disinfestati e riutilizzati per nuovi semi, il sistema di riscaldamento della serra proverrà dallo stesso biogas dei rifiuti.
Plantagon segna una nuova svolta nel campo dell’architettura sostenibile e della cosiddetta “agricoltura urbana”, un progetto davvero interessantissimo.
Articolo de mondoecoblog.com
Braccialetto ricavato da armi... Snoop Dogg.
La querelle sul controllo delle armi negli Stati Uniti, dopo la strage di Newton e il primo stop del senato alla riforma di Barack Obama, continua a infiammare la politica d’oltreoceano. E anche il mondo della musica è chiamato in causa, soprattutto il rap e l’hip hop che spesso hanno fatto riferimento all’uso di pistole e affini nei loro testi. Ma c’è un rapper che va controtendenza: Snoop Lion, conosciuto come Snoop Dogg prima della sua conversione al rastafarianesimo.
L’artista ha deciso di porre l’accento sull’ utilizzo smodato delle armi negli Stati Uniti, prestando la sua immagine per un’iniziativa di sensibilizzazione al riciclo in senso lato: MTV X Caliber. Si tratta di una singolare proposta, organizzata in collaborazione con il distretto di polizia di Newark, per trasformare le armi in braccialetti. Il gioiello, dal costo di 40 dollari, è infatti realizzato dalla fusione di pistole illegali sequestrate dalle autorità. Parte del ricavato, inoltre, servirà per sottrarre ulteriori armi dal mercato nero, nel tentativo simbolico di ridurne l’utilizzo ed evitare che finiscano nelle mani di malavitosi, squilibrati o anche solo dei minori.
Snoop Dogg, voluto da MTV come portavoce della campagna, ha recentemente scritto un brano con Drake contro l’uso delle armi. E commenta così la realizzazione di questi braccialetti:
Abbiamo assistito recentemente a molti atti insensati a causa delle armi, in troppi han perso la vita, troppe famiglie sono state distrutte. Così come i miei amici di MTV, voglio essere parte di questo cambiamento che aiuterà a portare la pace.
Il monile, presentato agli ultimi MTV Movie Awards, è un progetto realizzato dalla designer Jessica Mindlich, su ispirazione del figlio dodicenne, in collaborazione con le istituzioni di Newark. Così la stilista si è espressa:
È sembrato perfetto per la causa, per il suo doppio senso del calibro della pistola e il calibro della città. Quando si tolgono le armi illegali dalle strade, aumenta ovviamente il calibro delle città.
Il braccialetto è realizzato al 100% da materiali riciclati, oltre ovviamente alle armi che verranno utilizzate per la sua creazione. I cordoncini, inoltre, sono in fibra naturale e il processo di fabbricazione a bassa emissione di sostanze inquinanti. Un’ottima iniziativa, in definitiva, per spiegare come da un oggetto di morte come una pistola si possa trarre un sinonimo di pace grazie al riciclo.
Articolo de greenstyle.it
Risparmio sul riscaldamento
La stagione per quest’anno ci ha graziati, tra la crisi e l’aumento dei prezzi, il caldo è durato più del previsto ed abbiamo potuto tirare un sospiro di sollievo nel rimandare almeno per un po’ l’utilizzo del riscaldamento.
Ma a dicembre non si può dire no ai termosifoni, il terrore della bolletta è sempre in agguato, ma con alcuni accorgimenti si possono ridurre notevolmente i costi ed anche i consumi, mantenendo comunque un ambiente caldo e confortevole. Ecco alcuni consigli pratici da adottare in casa per risparmiare sul riscaldamento, se ne trovano di diverso tipo: quelli a costo zero e quelli che invece richiedono qualche spesa aggiuntiva per ottenere il risultato desiderato, a voi la scelta!
Manutenzione dell’impianto e piccoli accorgimenti
La temperatura va tenuta sempre tra i 18 e i 20°, non oltre: l’ideale sarebbe mantenerla a 19°, 20° è il limite per i più freddolosi. Mai tenere acceso il riscaldamento nelle ore notturne, i timer moderni permettono flessibilità nella programmazione, quindi è meglio programmarlo nelle ore precedenti il risveglio e nelle ore fredde del tardo pomeriggio e la sera, ma sempre prima di andare a dormire. Per evitare un dispendio inutile, poi, quando si manca per diverso tempo da casa, è sempre meglio spegnere completamente l’impianto e programmare l’accensione per il ritorno.
I termosifoni non vanno coperti con rivestimenti o altro, altrimenti si disperde tanta energia inutilmente. Ovviamente bisogna tenere chiusi gli infissi e approfittare delle giornate buie già dalle 16 in poi per chiudere tapparelle e derivati per non far disperdere il calore. Ovviamente la casa necessita di cambi d’aria, ma per questo bisogna approfittare delle ore più calde, alla mattina e nel primo pomeriggio, ed evitare di farlo quando ci sono i termosifoni in funzione. Se è proprio necessario, 4 minuti sono il tempo ideale.
La manutenzione della caldaia è una parte importante: ogni anno bisogna eseguirne la revisione e bisogna sfiatare i caloriferi, possibilmente prima che entrino in funzione per l’inverno, per evitare che l’aria depositata impedisca loro di riscaldarsi completamente e perdere così energia e calore allo stesso tempo. Nelle stanze inutilizzate è sempre meglio chiudere i termosifoni in modo tale da risparmiare ed evitare di riscaldare stanze vuote, che non servono a nessuno.
Soluzioni che richiedono più costi
Si passa dalle soluzioni a costo zero e ai piccoli accorgimenti, a soluzioni un po’ più costose, ma comunque efficienti. Tra le meno dispendiose, ci sono i pannelli solari e termoriflettenti, il costo si aggira intorno ai 6 €: vanno inseriti dietro il termosifone e riducono la dispersione del calore. Gli infissi sono fondamentali, gli spifferi portano via tantissimo calore, quindi la manutenzione va sempre al primo posto: quando sono difettosi, è sempre bene cercare di isolarli nella maniera più efficiente, fare attenzione anche al cassonetto degli avvolgibili per chi ha le tapparelle. Il materiale isolante va utilizzato anche nelle porte, non bastano i para-spifferi, ma gomma e spugna appositi possono rivelarsi molto utili. I pannelli isolanti si possono utilizzare per le pareti più esposte al vento e al freddo. Per le finestre esiste anche una pellicola trasparente e termoisolante da applicare sul vetro, per chi non può sostenere la spesa dei doppi infissi.
Tra le soluzioni più costose, c’è invece una vera e propria “rivoluzione” dell’impianto di riscaldamento: rinunciare alla caldaia per le energie rinnovabili e quindi l’installazione di pannelli solari, che permettono di ridurre la spesa sul consumo di riscaldamento e di acqua calda. La soluzione più ideale sarebbe l’impianto misto, nella scelta della caldaia conviene non guardare troppo il costo in sé, ma l’efficienza della stessa. Caldaie più costose permettono di consumare di meno, tra le migliori opzioni ci sono quelle a condensazione, che sfruttano anche il calore dei fumi di scarico, il costo è maggiore ma il risparmio successivo sulla bolletta (e quindi a lungo termine) è garantito.
Articolo de mondoecoblog.com
Recupero dell'acqua piovana
Recuperare l'acqua piovana significa avere a disposizione una risorsa preziosa, che permette di evitare sprechi idrici legati all'utilizzo di acqua potabile anche quando non sarebbe necessario. Pensiamo ad esempio all'irrigazione di orti e giardini.
Recupero acqua piovana: vantaggi e utilizzi Recuperare l'acqua piovana offre almeno 5 vantaggi e possibili impieghi da non sottovalutare. Il risparmio sulla bolletta è assicurato.
1) L'acqua piovana raccolta e filtrata può essere utilizzata per la pulizia della casa e per il bucato. La sua efficacia pulente è maggiore e permette di risparmiare sia sull'acqua potabile che sull'impiego e acquisto di detergenti e anticalcare per la lavatrice.
2) L'impiego dell'acqua piovana è adatto per lo sciacquone del WC senza temere accumuli di calcare. L'acqua piovana non ne contiene.
3) Innaffiare orto e giardino senza sprechi idrici e risparmiando sull'acqua potabile.
4) Grazie ad appositi sistemi di raccolta, l'acqua piovana può essere utilizzata anche per l'igiene personale, per riempire la vasca da bagno e per lavarsi i denti, oltre che per la doccia.
5) L'impiego dell'acqua piovana è indicato per la pulizia dei pavimenti e per il lavaggio dei piatti a mano, oltre che dell'automobile.
Acqua piovana per l'irrigazione
Uno dei sistemi più semplici per la raccolta dell'acqua piovana ai fini dell'irrigazione consiste nel posizionare nell'orto o in giardino una o più cisterne piuttosto capienti. Anche chi possiede un balcone o un terrazzo può raccogliere l'acqua piovana, collocando alcuni secchielli nei punti più adatti. Ciò permetterà di innaffiare piante, orto e giardino durante i mesi estivi senza ricorrere all'acqua potabile ed evitando le restrizioni e le sanzioni delle ordinanze comunali in merito.
Rivolgendosi ad un installatore, oppure optando per il fai-da-te e basandosi sugli strumenti appositi che si trovano in vendita, sarà possibile unire alla raccolta dell'acqua piovana un sistema d'irrigazione goccia a goccia dell'orto, che permetterà l'impiego razionale delle risorse idriche.
Impianto per la raccolta dell'acqua piovana auto-costruito
Con un po' di manualità è possibile costruire da sé un impianto per la raccolta dell'acqua piovana. L'impianto che vi presentiamo è stato realizzato all'interno del progetto Vivere Con Stile promosso dall'Amministrazione Comunale di Portogruaro (VE). Il progetto "open source" è stato pubblicato sul web in modo tale che potesse risultare di ispirazione per altri cittadini alla ricerca di informazioni e di strumenti per il risparmio idrico. Il sistema è basato sull'idea di prelevare l'acqua piovana che cade, durante le piogge, da una o più condotte pluviali esistenti, cioè provenienti dal tetto, e di convogliarla in un serbatoio che funge da accumulo temporaneo.
E' necessario porre particolare attenzione alla scelta del punto della casa in cui collocare il serbatoio e alla sua altezza da terra. Ad esso dovrà essere collegato almeno un tubo di distribuzione dell'acqua piovana. In vendita esistono numerose tipologie di tubi e serbatoi di raccolta. Per l'orto e per il giardino può essere utile dotarsi di un rubinetto a tempo per automatizzare l'innaffiatura.
Installazione di un impianto per il recupero dell'acqua piovana
Sito web www.raccoltaacquapiovana.it.
Raccogliere l'acqua piovana con una bottiglia
Chi desidera sperimentare in modo semplice la raccolta dell'acqua piovana potrà provare a ricorrere a delle comuni bottiglie di plastica. Dovrete inoltre tenere da parte i loro tappi e procurarvi del nastro isolante. E' necessario tagliare i tappi conservando soltanto le loro ghiere. Una delle due bottiglie dovrà essere tagliata a metà, per formare un imbuto. Unite i tappi uno sull'altro con del nastro isolante ed avvitateli sul collo delle due bottiglie. Otterrete così un unico sistema composto da una bottiglia con imbuto incorporato.
Il tutto andrà posizionato in un punto in cui sarà possibile raccogliere l'acqua piovana. Un sistema ancora più semplice consiste nell'inserire un normale imbuto in una bottiglia di vetro o di plastica, in modo da ottenere un piccolo serbatoio fai-da-te per la sua raccolta. Potrete posizionarlo sul balcone, in giardino o al di sotto del punto di scolo di una grondaia.
Raccolta di acqua piovana con un serbatoio
Per l'installazione di un sistema di recupero dell'acqua piovana con serbatoio procedete come segue:
1) Innanzitutto è necessario preparare un sistema di tubature che permettano la raccolta dell'acqua piovana dai punti di scolo, ad esempio per quanto riguarda i tetti e le grondaie. Le tubature dovranno essere collegate ad un serbatoio di accumulo.
2) E' indispensabile posizionare un filtro per l'acqua piovana. La sua collocazione dovrà permettere che l'acqua venga filtrata prima di raggiungere il serbatoio. In questo modo al suo interno vi sarà unicamente acqua pulita e priva di residui come foglie e pietrisco. L'acqua non sarà potabile ma potrà essere impiegata per innaffiare e per le pulizie domestiche senza problemi.
3) Dopo aver posizionato il filtro, potrete installare il serbatoio, collegandolo ai tubi di raccolta dell'acqua e ad un eventuale conduttura di scolo per l'acqua in eccesso, che dovrà raggiungere la fognatura. La capienza del serbatoio dovrà essere valutata in base alle condizioni climatiche della zona in cui si vive.
Articolo de greenme.it
domenica 6 ottobre 2013
Riciclo delle urine
Anche gli orinatoi possono essere green. E anche la nostra pipì può essere riutilizzata...per innaffiare le piante. La stravagante idea è del giovane designer Eddie Gandelman che ha cercato di rendere più confortevole e verde un posto solitamente sporco eanonimo, il bagno pubblico. Ha disegnato così una struttura cilindrica, che ospita 4 orinatoi, alla cui sommità sono poste alcune piante. Queste ultime vengono innaffiate proprio con la nostra urina, opportunamente trattata. Il 22enne, che studia design presso l'Università di Cincinnati, ha raccontato la sua idea a Theatlanticcities.com: "Credo che l'orinatoio nei bagni pubblici sia una delle peggiori cose progettate. Stavo guardando i miei disegni e ho pensato, 'Hey, sarebbe fantastico poter innaffiare le piante con la propria pipì'". Detto fatto.
Gandelman si è messo al lavoro e ha studiato il sistema per trasformare lo squallore attuale in bellezza futura. “Potrebbe funzionare” assicura. Il risultato del suo lavoro si chiama “When Nature calls” letteralmente “quando Natura chiama” ed è un orinatoio che filtra il sodio e l'acido urico attraverso un processo in tre fasi in cui sono coinvolti il carbone attivo, il calcare e la sabbia. Il prodotto finale è fatto convogliare direttamente verso le piante acquatiche poste sulla sommità della struttura. La sua idea ha subito fatto il giro del mondo. Molte signore hanno richiesto al designer di progettare una versione femminile dell'ingegnosa toilette, che purtroppo non esiste ancora. Allo stesso modo, non esiste ancora se non sulla carta l'idea si When Nature Calls, ma nelle ultime settimane, Gandelman sarebbe stato contattato da numerosi architetti che cercano di integrare la sua idea nei loro più recenti progetti di edilizia sostenibile. Non esiste nemmeno un prototipo ma solo l'idea messa su carta.
Recentemente, Gandelman ha parlato con un ingegnere della possibilità di tradurre il concept in un prodotto reale ma tra i principali ostacoli vi sarebbero i costi elevati, ma il giovane non demorse: "Il mio prossimo passo potrebbe essere quello di trovare le persone giuste con le giuste competenze per portare la mia idea al livello successivo”.
Il concetto di separazione dei rifiuti solidi dai rifiuti liquidi e il loro trattamento per un futuro uso non è nuovo. Circa 135 mila servizi igienici di questo tipo sono già utilizzati in Svezia, dove parte delle urine raccolte e trasformate in fertilizzanti passa agli agricoltori. Stessa cosa anche in Cina.
Articolo de greenme.it
Riuso delle cambine telefoniche
Trasformare le migliaia di cabine telefoniche, ormai inutilizzate, in stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. È da tempo che New York City sta cercando di capire cosa fare dei suoi attualmente inutili telefoni pubblici a pagamento. Usati oggi solo come cartelloni pubblicitari, orinatoi o luoghi per vomitare, c'è già chi ha pensato di rivalutarli facendone delle mine librerie per il book crossing.
Il contratto di 15 anni della città con i suoi fornitori di telefonia a pagamento, infatti, scade il prossimo anno. E per trovare un nuovo modo di utilizzare le 12 mila cabine sparse nella Grande Mela, si è pensato di trasformarle in stazioni di ricarica per veicoli elettrici, attrezzando ovviamente aree di parcheggio appositamente dedicate.Ma i cittadini della Grande Mela hanno un'altra idea: bisognerebbe trasformarli in stazioni di ricarica per veicoli elettrici. È questo, infatti, uno dei progetti più brillanti emersi dai designer e architetti che hanno partecipato al concorso "Reinvent Payphones Design Challenge". Il loro obiettivo era quello di rispondere, con dei progetti, alla domanda: "come può New Yorkreinventare le cabine telefoniche per rendere la città più accessibile, più sicuro, più sana, più verde e più informata?".
Mark Johnston, presidente di Van Wagner, ha accolto con favore l'idea e in un'intervista telefonica l'ha reputata una sfida interessante. Ma "Ci sono domande a cui rispondere circa l'assicurazione o su quanto tempo una macchina potrebbe essere parcheggiata lì", aggiunge il Presidente.
Anche Rahul Merchant, a capo del "Department of Information Technology and Telecommunications" della città è interessato e ha descritto la conversione in stazioni di ricarica come "una grande idea che dovremmo assolutamente applicare". Ad oggi, certo, non c'è abbastanza potenza elettrica in rete per trasformare i chioschi in stazioni di ricarica per le auto elettriche, ma presto, forse, le cose potrebbero cambiare. E noi dovremmo prendere esempio da chi sa reinventare il proprio arredo urbano.
Articolo de greenme.it
Cindy
Il triste spettacolo delle decine di mozziconi di sigarette gettati a terra lungo le strade delle nostre città o nei loro parchi si ripete purtroppo con una frequenza elevata. Se il numero dei posacenere distribuiti in città aumentasse, ciò potrebbe promuovere anche le buone abitudini? Probabilmente sì e magari si potrebbe pensare di scegliere dei posacenere con una marcia in più.
Pare proprio che sfruttando la cenere delle sigarette, esse possano crescere in maniera ancora più rigogliosa. Da una sostanza che per noi è considerata pericolosa, si potrebbe dunque trarre un piccolo vantaggio per l'ambiente. Esso comunque non dovrebbe essere utilizzato dai fumatori come l'ennesimo pretesto per non decidere finalmente di abbandonare le sigarette, o almeno di diminuirne il consumo. Il nuovo posacenere è stato battezzato Cindy ed è stato progettato dai designer del gruppo Mademoiselle Jean Claude. Nella parte alta del posacenere è situato un contenitore a scomparsa nel quale dovranno essere riposti i mozziconi di sigaretta.Si tratta di particolari posacenere alla base dei quali si è pensato di porre una piantina, in modo tale da rendere più gradevole la loro presenza e di regalare un tocco di verde in più all'ambiente urbano. La novità però non finisce qui: essi sono dotati di un particolare sistema ideato per raccogliere la cenere delle sigarette e trasformarla in un fertilizzante per le piante.
I mozziconi di sigaretta rimarranno nel contenitore fino a quando non saranno rimossi per essere correttamente gettati tra i rifiuti, ma la cenere delle sigarette potrà filtrare attraverso il fondo dello stesso, in modo da raggiungere il terreno alla base della pianta, trasformandosi in fertilizzante. Il posacenere Cindy è adatto ad essere posizionato sia in ambienti chiusi che all'aperto e forse potrà aiutare i fumatori a ricordare di non gettare per terra i mozziconi di sigaretta.
Articolo de greenme.it
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