venerdì 22 novembre 2013

Caffè km zero

Un caffé a km zero ricavato da un vecchio treno: mirabile esempio di ecodesign e riqualificazione urbana.
Insomma, il concetto di riciclo e riuso qui è davvero vivo: se farete un gior dalle parti di Londra, non mancate di fare una puntatina al caffé a km zero nel vecchio treno.

Da fans della riqualificazione urbana, e ve ne parliamo spesso, perché crediamo che si possa rendere le nostre città più vivibili, per non distruggere e cementificare, anzi, ricostruendo con intelligenza. E così, dopo avervi portato a Roma, dove il verde incolto diventa un orto, o a New York, dove la vecchia ferrovia è ora un favoloso giardino pensile, approdiamo ora a Londra per un altro esempio di design sostenibile: qui, su un vecchio treno restaurato e rimodernato, potrete gustare un ottimo caffè e tanti buoni prodotti a chilometri zero.
Siamo nel Southeast della capitale inglese e il progetto di cui vi parliamo è il Deptford Cafe, un vagone ristorante ormai dismesso, senza le rotaie, trasformato in un bellissimo locale, vicino all'omonima stazione, dallo Studio Myerscough. I treni, si sa, hanno un fascino intramontabile: dai finestrini tutto sembra più bello, perfino la pioggia battente di Londra può diventare romantica! E mentre si sorseggia una bevanda calda, si possono anche acquistare o mangiare i prodotti del commercio equo e solidale, o degustare cibi preparati esclusivamente con ingredienti locali – come si dice, a chilometri zero.
In più, il locale ha un affascinante tocco vintage, e un tono colorato e accogliente negli arredi, con tanto di bancone, divanetti e appendiabiti, senza dimenticare di essere in un vagone. il caffè, inoltre, fa parte di una comunità creativa chiamata, per l'appunto, “Progetto Deptford”, che comprende anche studi di designer, un giardino comune e un cinema all'aperto ai cui spettatori vengono fornite cuffie per vedere il film senza disturbare i vicini con rumori, seduti su sedie di pallet riciclati sotto stupefacenti ombrelloni, realizzati con vecchi paracaduti rosa.




Articolo de yeslife.it