Dalla Spagna, e più precisamente dalla Universitat Politecnica de Catalunya, arriva un nuovo cemento bio in grado di assorbire CO2 grazie allo sviluppo di organismi come muschi, licheni e microalghe. Pensato per le facciate di palazzi ed edifici mediterranei, il nuovo cemento bio è anche in grado di migliorarne l’isolamento termico.
La bioedilizia avanza: un composto a base di calcestruzzo e fosfato di magnesio che favorisce la proliferazioni di microorganismi come muschi, licheni, microalghe e minuscoli funghi è stato messo a punto dagli scienziati dell’Universitat Politecnica de Catalunya. Lo studio è di recente balzato agli onori della cronaca grazie alla pubblicazione su Science Daily. Il nuovo cemento bio oltre ad aumentare l’isolamento termico degli edifici permette l’assorbimento di una certa quantità di CO2, a vantaggio ovviamente dell’ambiente. Ma non finisce qui: per sua “natura” il cemento bio da poco messo a punto in Spagna ha anche interessanti ricadute sul piano estetico: a seconda delle stagioni, infatti, dato l’insorgere degli organismi, le facciate non solo possono divenire assai affascinanti, ma sono anche soggette a cambi di colore (sulla base degli organismi presenti sulla superficie in un determinato periodo dell’anno).
La bioedilizia come è noto sta conoscendo un momento di grande espansione, con interessantissime soluzioni costruttive eco-friendly che spesso incontrano anche il favore di grandi architetti, che sempre più di frequente abbracciano le nuove tecnologie e i nuovi materiali ecosostenibili messi a punto da ricercatori e scienziati. Gli studiosi spagnoli hanno inoltre sottolineato come il conglomerato cementizio con fosfato di magnesio (il nuovo cemento bio, che favorisce la crescita degli organismi in grado di assorbire CO2) è un composto idraulico piuttosto acido che non richiede particolare manutenzione con l’andare del tempo, dato che le capacità rigenerative legate all’ uso dei composti presenti sono già note da tempo (dato che se ne è fatto uso, in passato, anche nell’ odontoiatria).
Non tutti lo sanno, ma da anni esiste un cemento speciale, quello “mangiasmog”. Si tratta di un materiale che, tramite la fotocatalisi, riduce in modo attivo e costante l’inquinamento atmosferico sfruttando, sia con la luce naturale che con quella artificiale, le sue capacità di ridurre i tempi di ossidazione necessari a decomporre le sostanze inquinanti e velocizzando così la loro trasformazione in composti meno pericolosi, quali acqua, nitrati o diossido di carbonio. Un cemento che nasce dai primi esperimenti di ripavimentazione di una via di Segrate percorsa da almeno un migliaio di auto ogni ora, e ha portato alla riduzione del 60% degli ossidi d’azoto presenti. Il cemento mangiasmog si è diffuso sempre più e ha attirato l’attenzione di media internazionli, al punto che se ne sono occupati canali come la Cnn e la Bbc. Oltre che, ovviamente, architetti di tutto il mondo, che lo hanno scelto per le loro costruzioni. Oltre a mangiare lo smog, il cemento basato su Tx Active (questo è infatti il vero nome del “mangiasmog”) ha anche il vantaggio di mantenere le facciate degli edifici più pulite rispetto ad un cemento normale.
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