sabato 21 settembre 2013

Cocco life

Con la fibra di cocco anticamente si producevano zerbini e stuoie, ma da un pò di tempo a questa parte sono state scoperte le sue buone caratteristiche termoisolanti, e sempre più spesso viene consigliato dalle ditte di ristrutturazione edilizia, nella sua forma di materassini e pannelli termoisolanti utilizzabili soprattutto nelle costruzioni di legno.
Le fibre di cocco vengono per lo più importate dall’ India e dall’ Indonesia, e sono ottenute dai mesocarpi delle noci di cocco. Dopo una prima eliminazione delle sostanze putrescibili, dove vengono lasciate in ammollo per 5-6 mesi, la fibra di cocco rimanente viene poi lavata, asciugata e successivamente cardata.
 In seguito viene selezionata per i diversi tipi di uso, quella destinata a diventare un materassino o un pannello isolante termo-acustico viene trattata con solfato d’ammonio che la rendono ignifuga (resistente al fuoco), questa sostanza è ritenuta innocua per la salute.

La lavorazione ai fini edili della fibra di cocco, sia in forma di materassini termoisolanti sia come pannelli isolanti termo-acustici è estremamente facile e non lascia residui pericolosi anche se è vivamente consigliato l’uso di mascherine di protezione durante la fase di taglio e di applicazione.
La fibra di cocco viene di solito usata dalle ditte di ristrutturazione edilizia per isolare:
  •     Solai;
  •     Isolamento termico nelle Pareti esterne
  •     Isolamento acustico nei Muri divisori
  •     Tetti.
Sconsigliamo vivamente l’uso di prodotti di fibra di cocco abbinati a fibre bituminate.
Questa volta gradirei cominciare con i “Contro” dal punto di vista dell’edilizia ecologica, che sono pochi a dire la verità ma rientrano in principi molto importanti a mio vedere come il fatto che; l’energia usata per il trasporto del materiale  (da Oriente e Estremo Oriente) forse non compensa ecologicamente e quantitativamente il risparmio energetico ottenuto. Devo a proposito onestamente dire, che il materiale è leggero e che quindi un solo trasporto quando ben imballato, può coprire grandi metrature.
Secondo punto a sfavore, ed è anche l’ultimo, è quello che riguarda lo sfruttamento di una forza lavoro infantile e mal tutelata. Ricordo bene nell’isola di Sri Lanka, chi e per quanto lavoravano nella produzione delle fibre di cocco, sinceramente sarei più felice se sapessi che i muri della mia casa sono cosi meravigliosamente isolati da pannelli isolanti termoacustici in fibre di cocco naturali e certificati dal Commercio Solidale.
Passiamo, fatta questa premessa, ai numerosi pregi della fibra di cocco:
    Resistente all’umidità
    Inodore
    Inattaccabile da insetti e roditori
    Quando brucia non emette particolari gas nocivi
    Riciclabile, smaltibile in discariche comuni (viene usato anche per il compostaggio)
    Ottime prestazioni come isolante termoacustico
    Facilmente lavorabile
Vi consigliamo comunque al momento di scegliere il materiale termoisolante più adatto alle vostre esigenze (in questo caso la fibra di cocco), di richiedere alla ditta di ristrutturazioni edili che sta lavorando per voi, una scheda tecnica dove si attesti la purezza del materiale e la densità, il tipo di trattamento ignifugo, e confrontarla secondo tabelle.




Articolo de faidanoi.it

Solar bricks

Dopo le tegole fotovoltaiche  e le piastrelle smart sono arrivati anche i mattoni fotovoltaici conosciuti come solar bricks, dispositivi solari capaci di produrre energia pulita dal sole ed impiegati per gli usi più disparati che vanno dall’ illuminare pavimentazioni esterne al creare segna passi nei giardini. Per questi tipi di illuminazione si può evitare di ricorrere a installazioni cablate e fare ricorso a queste nuove tecnologie aggiungendo luce naturale e pulita al progetto, riducendo i consumi e contribuendo al contempo alla salvaguardia dell’ambiente. 
La tecnologia dei mattoni solari, grazie alla presenza di celle fotovoltaiche in silicio cristallino, un dispositivo di accumulo dell’energia e un sistema di illuminazione a LED  e cristalli, consente di accumulare energia durante il giorno all’ interno del dispositivo di stoccaggio e di attivare automaticamente la luce dopo il tramonto grazie a un sensore crepuscolare che rivela quando l’ambiente esterno scende al di sotto dei 30 lux. L’uso ottimale dei solar bricks richiede la disposizione in zone ben esposte alla luce del sole per garantire la ricarica completa della batteria dei mattoni solari. Il suddetto sistema, consente un notevole risparmio energetico pari ad oltre il 50% di energia elettrica rispetto alle luci tradizionali, evitando l’uso di lampade al mercurio, e ha impatto zero sull’ ambiente; inoltre presenta costi medi i quali oscillano dai 30 ai 45 euro al pezzo. Diverse sono le aziende che concorrono sul mercato alla vendita dei mattoni smart proponendo mattoni solari come integrazione delle tecnologie solari nei materiali da costruzione tradizionali. I solar bricks tra l'altro possono fungere anche da elemento decorativo inserito al muro come parte compositiva di un disegno strutturale. 
mattone-solare-led-c
L’inserimento dei mattoni smart è pari a quella di un comune mattone perchè non necessitano di alcun particolare accorgimento. Oltre a produrre energia pulita, il mattone solare è impermeabile e può essere calpestato da veicoli e persone senza comprometterne le prestazioni, garantendo 8 ore di luce serale dopo l’esposizione diurna che riveste l’intera giornata.

L’installazione può essere sia orizzontale che verticale, è semplice veloce ed economica infatti non richiede la canalizzazione di cavi elettrici nè una specifica manutenzione.
L’idea è semplice e ricercata al tempo stesso, non ci resta che documentarci e richiedere i mattoni smart per una futura installazione, interpellando le case produttrici e un tecnico di fiducia.


Articolo de architetturaecosostenibile.it

Powerbumps nei parcheggi

Ricavare energia dal traffico automobilistico sulle strade: perchè no? A penarci è stato un giovane ingegnere elettrico, Andrea Pirisi, che ha così inventato LYBRA, un dispositivo in grado di trasformare l’energia cinetica sviluppata dai veicoli in ralentamento in energia elettrica compensando così anche la CO2 prodotta dal traffico. Co-fondatore di Underground Power UP , Pirisi coordina un team che sa integrare il supporto accademico del Politecnico di Milano con l’esperienza di partner industriali di eccellenza e che guarda avanti. LYBRA, infatti, arriverà a cambiare anche il volto, e il risparmio energetico, dell’illuminazione stradale e dei caselli autostradali. 
LYBRA è un dispositivo modulare alto 10 cm, largo 3 metri e lungo 1 metro, che può essere installato nelle zone di decelerazione per assorbire l’energia cinetica delle auto e trasformarla in energia elettrica: è quindi possibile compensare la CO2 prodotta dal traffico con il traffico stesso. A una rotatoria mediamente trafficata un impianto da dieci moduli LYBRA produrrebbe 100,000 kWh l’anno, circa l’energia consumata da 40 famiglie. Per produrre la stessa quantità di energia con un impianto fotovoltaico medio sarebbe necessario un parco da 80 kW con una superficie di oltre 800 mq. In generale, ogni volta che un’autovettura rallenta disperde quella che è considerata una piccola quantità se presa singolarmente, ma se si considera un incrocio o una rotatoria mediamente trafficata, l’ammontare arriva a più di 500.000 kWh l’anno. Si tratta di energia che è interamente sprecata in calore e gas di scarico a ogni STOP. 
Nel 2008 lavoravamo ad un progetto di generazione di energia elettrica dalle onde marine, utilizzando il moto oscillatorio delle boe dovuto al passaggio dell’onda. Una sera, al bar con gli amici, ci siamo resi conto che la nostra tecnologia poteva essere applicata anche al transito viario, con minori costi e una maggiore semplicità di progettazione. E così abbiamo resettato il business plan e siamo ripartiti da capo, con una nuova applicazione. Lybra è realizzato in materiali adatti a sostenere un carico di 60 tonnellate per asse, ben 6 volte oltre il limite di legge. Il rivestimento esterno è composto da gomma riciclata ottenuta dal polverino di PFU (pneumatico fuori uso), il che ne aumenta la sua naturale caratteristica “green” oltre a garantire la massima aderenza stradale e, quindi , la massima sicurezza sia per le auto che per i pedoni. 
Un modulo costa circa 7.500€, a cui si deve aggiungere l’impiantistica e le opere di installazione. A conti fatti un impianto da 10 moduli arriva a costare circa 90.000€ chiavi in mano e si ripaga in 5-6 anni se viene installato in una zona di decelerazione mediamente trafficata, come l’accesso ad una rotatoria o 30 metri prima di un incrocio. Grazia alla nostra tecnologia, che è stata brevettata proprio per le sue caratteristiche uniche.Abbiamo fatto in modo di evitare drasticamente l’utilizzo di componenti che potessero essere soggetti a rapida usura o facile rottura. La giusta scelta dei materiali e dei partner industriali ha poi fatto il resto. E' possibile installare LYBRA direttamente sull’asfalto, come un normale dissuasore, oppure in modo che sia allo stesso livello della strada, grazie ad uno scavo profondo 10 cm realizzato a fresa. Poiché l’uscita elettrica è identica a quella di un impianto fotovoltaico, è possibile utilizzare l’energia prodotta anche per alimentare i lampioni ed i semafori. Diversi comuni si sono mostrati interessati a partecipare ad un progetto pilota per testare l’efficacia della nostra tecnologia. Al momento stiamo iniziando a pianificare le prime installazioni commerciali e riteniamo che saremo pronti per affrontare il mercato  dopo giugno 2013.


Articolo de ideegreen.it

Un passo alla volta...energia dalle persone


Questa estate, i clienti del centro commerciale urbano più grande d'Europa potrebbero notare qualcosa di strano sotto i piedi: venti piastrelle di gomma di colore verde chiaro saranno installate su una delle passerelle esterne del Westfield Stratford City Mall, adiacente al nuovo stadio olimpico, nella parte est di Londra. 

Le mattonelle sono progettate in modo da immagazzinare l'energia cinetica creata dai circa 40 milioni di pedoni che secondo le stime percorreranno quelle passerelle in un anno. I loro passi genereranno diverse centinaia di kilowattora, abbastanza da illuminare tutto l'esterno del mall
Le mattonelle sono prodotte da Pavagen System, una ditta fondata a Londra nel 2009 da Laurence Kemball-Cook. Ventisei anni, faccia pulita, Cooke ha avuto l'idea mentre studiava tecnologia e design industriale alla Loughborough University. 
Le mattonelle (45x60 cm) sono progettate per essere installate in luoghi ad alta concentrazione di pedoni: stazioni ferroviarie, metropolitane, aeroporti, scuole, centri commerciali, strade dello shopping. L'elettricità generata da milioni di passi può essere usata per alimentare applicazioni a basso consumo di energia, tra cui illuminazione pubblica, segnaletica, pubblicità digitale, zone Wi-Fi. 


Nel Regno Unito e in altri paesi europei Pavegen ha già installato, in via temporanea o definitiva, una trentina di set di mattonelle. Da due anni quattro piastrelle sono inserite in un corridoio della Simon Langton Grammar School for Boys, una scuola vicino a Canterbury: l'energia generata dai passi dei 1.100 alunni basta a illuminare il corridoio. A un festival musicale, Pavegen ha raccolto l'energia degli spettatori che battevano i piedi per terra, alimentando caricatori per cellulari e lampade LED. 
Oggi, in collaborazione con Siemens, il gigante tedesco della tecnologia, Pavegen sta per installare quattro piastrelle in una piazza di Melbourne. E sono previste altre installazioni sponsorizzate in una stazione ferroviaria di Londra e in un centro commerciale di Atene. Kemball-Cook segnala interesse anche da parte di scuole e uffici pubblici negli Stati Uniti. 


Kemball-Cook ha avuto l'idea durante uno stage in una compagnia elettrica. Aveva il compito di approfondire i temi dell'energia solare ed eolica, ma si è presto convinto che queste tecnologie non erano adatte per l'installazione nelle grandi città. Allora pensò di poter sfruttare l'energia prodotta dalla gente. Nel 2009 ha presentato il primo prototipo e fondato la società con capitale fornito dalla famiglia e da una serie di investitori.
Le piastrelle Pavegen trasformano l'energia cinetica in elettricità. Il 5 per cento va ad alimentare i LED che illuminano il logo al centro della piastrella stessa; tutto il resto viene destinato all'applicazione o immagazzinato in una batteria per essere usato in seguito. La ditta sta anche lavorando a un nuovo sistema che consentirà di collegare la piastrella alla rete elettrica. Le mattonelle sono impermeabili, e possono quindi funzionare anche con pioggia, neve e ghiaccio. Secondo i test di resistenza dovrebbero durare per cinque anni, ma Kemball-Cook pensa che possano sopravvivere anche per 20. Sono progettate secondo criteri ecologici: tutta la gomma viene da pneumatici da autocarro riciclati, ed è riciclabile anche l'80 per cento circa dei polimeri utilizzati negli altri componenti. 
In media, un passo genera sette watt di elettricità, anche se la quantità varia a seconda del peso della persona. Per generare energia, la gomma della mattonella si abbassa di cinque millimetri, una differenza "praticamente impercettibile per chi la calpesta", sostiene Kemball-Cook. 




Articolo de nationalgeographic.it

Revolution air: la pala eolica della Pramac

Disegnata dal top designer Philippe Starch, la pala eolica Revolution Air è  un progetto Made in Italy, realizzata in collaborazione con l’Università di Napoli dalla ditta tutta Italiana Pramac, una delle protagoniste italiane della Green Economy di cui andiamo veramente fieri.


Ma veniamo ai dettagli di Revolution Air: si tratta di una microturbina eolica molto bella da vedere come design e che può essere comodamente installata in giardino o sul tetto del condominio. Caratteristica fondamentale di Revolution Air  oltre alla silenziosità è il fatto che la turbina si muove” indipendentemente dalla direzione del vento ed è anche in grado di riuscire a sfruttare minimi fenomeni di turbolenza eolica (tecnicamente si indica con il termine velocità di cut off, la velocità minima del vento con cui le pale cominciano a girare ed è pari a 3 metri al secondo ndr).


La Revolution Air Wt 400w del prezzo di 2000 Euro che ha una forma quadrangolare come quella dell’immagine in testa all’articolo, peso di 26 kg, dimensioni delle pale di 90 cm x 90 cm  ed ha con vento a 14 m/s potenza di 400 watt

la Revolution Air Wt 1Kw, del prezzo di 2500 euro a forma elicoidale invece, pale di 1,45 x 1,45 m e capace di una potenza di 1000 Watt con vento di 14 m/s.



Articolo de tuttogreen.it

venerdì 20 settembre 2013

H&M ecosolidale

H&Mil marchio di abbigliamento donna, uomo, bambino ha pubblicato il suobilancio di sostenibilità per l’anno 2012. Per l’uso di fonti rinnovabili nei processi di lavorazione, per l’impiego di cotone biologico certificato e di tessuti riciclati , ma anche per la gestione sostenibile dell’acqua, l’azienda si conferma tra le più green al mondo. Scopriamo perché. L’azienda H&M si conferma la prima e la più grande al mondo per l’impegno verso l’ambiente, e per il rispetto dei lavoratori. In sintesi, il suo piano di sostenibilità è il primo per l’uso di capi di abbigliamento vecchi e dismessi e quindi per il riciclo dei tessuti che rinascono a nuova vita, senza perdere in qualità e fashion. H&M utilizza inoltre cotone biologico per la sua linea Conscious e rispetta il lavoro dei suoi dipendenti. E’ impegnata nella riduzione dei consumi di acqua, grazie ad una collaborazione con Wwf. Tra i primati del marchio H&M vi è difatti la pubblicazione del 95% circa dei fornitori di H&M, per garantire trasparenza e certificare l’origine e la provenienza dei prodotti. Gli aspetti più importanti per l‘ambiente e l’ecologia seguiti da H&M riguardano il riciclo dei tessuti e degli abiti dismessi, a cui hanno contribuiti anche i clienti della casa di moda di tutto il mondo; e all’uso di cotone biologico. H&M è il più grande utilizzatore di cotone certificato in tutto il mondo, ma l’azienda punta a migliorare ancor di più questo primato aumentando l’uso delle fonti rinnovabili per la lavorazione del cotone.

Articolo de ecologiae.com

Isolante termico naturale: la Posidonia

La natura offre da sempre ottime materie prime per l'applicazione in vari ambiti, tra cui l'edilizia e le costruzioni, solo che spesso non siamo in grado di trarre ispirazione dai suoi suggerimenti, di scoprire ed investigare nuovi usi ed applicazioni. È il caso della Posidonia nelle vesti di isolante termico: pianta acquatica abbondantemente presente nelle spiagge, solitamente all'inizio della stagione balneare deve essere rimossa ed eliminata. In alcune aree geografiche questo materiale naturale era tradizionalmente impiegato nelle costruzioni per assenza di altre materie prime, come ad esempio avveniva in Svezia. Dunque la sua moderna applicazione non è un'innovazione, ma una riscoperta di tecnologie tradizionali di alcuni paesi del Nord Europa. 
La Posidonia oceanica, nota anche con il nome di erba di Nettuno, è una pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo. È caratterizzata da radici, come una pianta terrestre, e da foglie a forma di nastri che arrivano fino ad un metro di lunghezza e raggruppate a ciuffi di 6 o 7; dà ordine anche a frutti detti "olive di mare". Sott'acqua, ad una certa profondità, costituisce delle vere e proprie praterie, all'interno delle quali si nutrono e trovano protezione alcuni tipi di flora e fauna. Nonostante per molti si tratti di una fastidiosa presenza, anche per l'odore rilasciato in natura durante la decompozizione, la Posidonia ha un'azione benefica per gli ecosistemi perchè protegge la costa dall'erosione. Inoltre la presenza di banchi di Posidonia in decomposizione sulle spiagge indica la buona qualità delle acque marine. Oltre i banchi di Posidonia, sulle spiagge spesso si trovano le egagropili, ovvero delle palline di varie dimensioni costituite di fibre di Posidonia, a seguito dell'azione marina e degli agenti atmosferici. In Italia i banchi di foglie di Posidonia presenti sulle spiagge vengono definiti come "rifiuti solidi da smaltire.Come evidenziato dai ricercatori del centro ricerche Fraunhofer (un'organizzazione tedesca importante su scala europea), l'utilizzo della Posidonia in ambito edilizio è giustificata da caratteristiche e proprietà, sconosciute ai più perché non manifestate apertamente in natura. Vediamo insieme quali sono le principali: è un buon isolante termicoè completamente riciclabile: si calcola che la sua vita media sia di circa 150 anni, quindi la sua applicazione in campo edile è vantaggiosa per la sua durevolezza; è ignifuga, il che la rende altamente affidabile per l'applicazione e la sicurezza degli edifici; è resistente alla muffa, poiché è presente una percentuale di sale compresa tra lo 0,5 e il 2%, il che evita che marcisca; è in grado di assorbire vapor acqueo e successivamente rilasciarlo senza perdere capacità isolante, come spesso invece avviene quando si tratta di altri materiali isolanti. Tutte queste caratteristiche rendono non necessario l'uso di additivi chimici, con notevoli vantaggi per la salute dell'uomo e dell'ambiente: la Posidonia è dunque anche atossica.

Articolo de architetturaecosostenibile.it

giovedì 19 settembre 2013

Si passa in classe A! Con materiali ecologici o riciclati

Ecco a voi i materiali consigliati, da utilizzare nelle vostre ristrutturazioni di casa, se l'ecologia vi sta a cuore e se vorrete un'ambiente più naturalistico. Iniziamo con i materiali ecologici al 100%: 
Cocco
Materiale completamente ecologico ricavato dalla lavorazione artigianale su scala industriale della noce di cocco.
E’ adatto per rivestimenti verticali, pavimenti, rivestimenti bagni con effetto mosaico, onda oppure intrecciato. Le colorazioni possono variare dal color pelle naturale o cera vegetale, al castagna anche lucido naturale o in cera vegetale di carnauba, al testa di moro o cuoio.

Bamboo
Pannelli in multi strato a pavimenti di bambù, una gamma esotica e bella di pavimenti in legno e compensato derivato da palme. La sostenibilità incontra l’innovazione in ogni istallazione.
Il Bamboo può essere impiegato per l’arredamento, i rivestimenti, i pavimenti. Può essere laminato o pressato, trattato con colori naturali.



Phonoterm
Il Phonoterm è un pannello composto al 100% da materiali di recupero post-consumo. E’ un materiale dalle straordinarie caratteristiche tecniche: è resistente al 100% all’acqua nessun rigonfiamento né decomposizione, ottime proprietà isolanti, resistente alle temperature e agli agenti chimici, traspirante e permeabile al vapore, non contiene formaldeide. Ha l’aspetto di un tradizionale pannello di particelle di legno ma le dimensioni e lo spessore possono essere adattati a tutte le esigenze ed è facile da rivestire con laminati HPL o CPL, oltre ad essere molto leggero nonostante l’altissima stabilità. Può essere lavorato con gli utensili tradizionali da legno.
Il Phonoterm può essere utilizzato come supporto sia per piani e strutture della cucina e per pavimenti, oppure come isolante per finestre, porte o facciate in vetro. Inoltre, questo materiale ecologico viene anche applicato nelle costruzioni a secco o per l’edilizia in generale e nella costruzione di veicoli per evitare ponti termici.

Parapan
Il Parapan è progettato per essere utilizzato nella produzione di mobili. È un materiale acrilico, massiccio, uniformemente colorato in tutto lo spessore, planare e lucido su tutti i lati. La sua lucentezza e la sua inalterabilità nel tempo e la completa atossicità e riciclabilità lo rendono un’alternativa ecologica e di grande pregio alle ante lucide laccate. Il Parapan è resistente ai graffi e ai raggi UV. E’ disponibile in tre versioni diverse: 18 mm e 4 mm. di spessore con a disposizione 18 colori standard e una versione Parapan 2000 con 7 colori disponibili.
Viene utilizzato prevalentemente per arredi cucine, bagni e per complementi d’arredo, piani d’appoggio.

Paperstone
Il paperstone è un materiale composito costituito da fibre ottenute al 100% da carta per ufficio riciclata post-consumo e resine a base d’acqua e olii ottenuti dai gusci degli anacardi. E’ molto resistente alla trazione, alla compressione, all’impatto, all’abrasione, agli acidi, non assorbe l’acqua e ha un’elevata resistenza al fuoco. Viene lavorato con i macchinari e utensili da falegnameria.
Il paperstone può essere pulito con un normale detergente per la casa ed è resistente alle macchie.
Il paperstone può essere utilizzato in vari modi: dai piani per tavoli, cucine, banconi, mobili, pareti divisorie, rivestimenti per pareti, poltrone, utensili per la cucina.

Durat
Contiene plastica riciclata post consumo. Disponibile in oltre 70 colori standard con la possibilità di creare tinte personalizzate. Il materiale viene lavorato con gli strumenti tradizionali di falegnameria. E’ igienico e la sua facilità di manutenzione (si pulisce con acqua e sapone, detergenti neutri e spray per vetri) oltre alle sue proprietà di resistenza, lo rendono un materiale ideale per uso interno e per i luoghi pubblici.
Il Durat è un materiale che viene utilizzato sia per l’arredo bagno come piani ad incasso, vasche, piatti doccia e lavabo, sia per l’arredamento per interni come panche, sgabelli, tavoli, sedie, librerie, mensole, sia come piani di lavoro per cucine, banconi bar, negozi o reception, oppure per l’arredamento di ospedali o laboratori.

Alkemi
Materiale composito costituito da scaglie di alluminio riciclato e resina polimerica. Si presenta come una superficie forte, durevole e di straordinario effetto. Brillante, ecosostenibile, alternativa. Disponibile in due versioni, acrilica o poliestere.


Swanstone
Swanstone è un materiale ecologico caratterizzato da resina acrilica e minerali naturali. E’ atossico non cancerogeno. E’ resistente agli agenti chimici, batteri e muffa. Swanstone può essere lavorato con gli strumenti da falegnameria. Per la manutenzione e pulizia di questo materiale ecologico basta un semplice detergente usato per i vetri.
Swanstone può essere applicato per i piani di tavoli, cucine, banconi, retro cucine, arredobagno. Inoltre proprio per i suoi requisiti eco-compatibili, viene applicato anche negli ambienti scolastici, e strutture sanitarie.

Vitropan
Vitropan è un materiale disponibile in due versioni: vetro e acrilico. E’ un pannello decorativo resistente all’acqua con un’eccezionale resistenza ai raggi ultravioletti. Inoltre, il Vitropan è un materiale brillante, trasparente ma molto resistente. Può essere di vari colori dati dai componenti. Il pannello Vitropan può essere levigato e lucidato e lavorato con le macchine tipiche per la lavorazione del vetro.
Vitropan può essere utilizzato per intarsi in porte e mobili, frontali, scaffalature, pareti divisorie, piani da lavoro, tavoli.

YeKpan
Yekpan è un materiale ecologico costituito interamente da cartoni per alimenti riciclati post-consumo. Per la realizzazione non servono colle o altri agenti tossici, poiché il polietilene presente si scioglie e funge da legante. Lo Yekpan può essere levigato e lavorato con gli stessi strumenti per la falegnameria. Non contiene formaldeide ed è riciclabile al 100%.
Questo materiale ecologico al 100% può essere utilizzato sia per i rivestimenti o copertura tetti ma anche come arredo per interni, complementi d’arredo, casse da imballaggio oppure gadgets e articoli di cancelleria.


Re-y-Stone
Il Re-y-stone è un materiale ecologico al 100%. E’ ottenuto con carta decorativa riciclata e resina naturale acquisita dagli scarti di produzione dello zucchero. E’ un pannello duro, dotato di una superficie resistente che unisce funzionalità e design.
I pannelli Re-y-stone possono essere applicati per i rivestimenti murali, pareti divisorie, colonne, banconi, piani di lavoro.







Articoli de materiaapplicata.it

mercoledì 18 settembre 2013

PureEnergy anche sull' acqua

Uno dei principali problemi per la mobilità urbana sostenibile è dato dalle emissioni di gas contaminanti e polveri sottili associate all'utilizzo di combustibili fossili per il trasporto su mezzi gommati. Le città costiere e fluviali avrebbero un vantaggio in questo senso: possiedono già un’infrastruttura di canali o altre vie d'acqua che consente la movimentazione di maggiori quantità di passeggeri o merci con minore dispendio energetico e minori emissioni in atmosfera. Inoltre le navi sono meno critiche dei mezzi terrestri per quanto riguarda il rapporto potenza/peso, il che le rende particolarmente adatte all'utilizzo di idrogeno come vettore energetico  e celle a combustibile come convertitori ad alta efficienza per la movimentazione di merci e persone lungo corsi fluviali e nelle città costiere.

Articolo de Architetturaecosostenibile.it

Cellulare con pannello di alimentazione solare integrato

TTM ha presentato Utlimits Solaris, un terminale mobile con pannello solare di alimentazione. La ricarica regala 10/15 minuti di conversazione in più rispetto alla normale autonomia. TTM Utlimits Solaris è uno dei pochi cellulari dotati di pannello solare di alimentazione. In pratica vanta una fonte alternativa di ricarica derivante dall’energia della luce del Sole. "Il pannello solare è stato installato sul retro del telefono e permette a tutti gli amanti dell’escursionismo e della vita all’aria aperta di avere una fonte di ricarica alternativa che consente di effettuare fino a 10/15 minuti di conversazione telefonica", sottolinea il comunicato ufficiale.
Articolo de LaReppublica.it

Immaginiamo se fra qualche decennio si possa applicare agli, ormai comunissimi, Smartphone, un gran salto che aspettiamo con entusiasmo.

Gomma pulita

Presentato il concept, di pneumatico prodotto utilizzando materiali al 100% sostenibili, alla 65° edizione del Salone Internazionale dell'Auto di Francoforte. La casa produttrice Bridgestone, dal 2050, produrrà  gomme che utilizzino solo materiali del tutto ''puliti'': gomma naturale, fibre vegetali componenti di origine fossile sintetizzati da biomassa. Pneumatici al 100% eco-sostenibili!

martedì 17 settembre 2013

Giardini pensili

Situati nell'antica città di Babilonia (letteralmente, Porta del dio), vicino alla odierna Baghdad (Iraq), i giardini pensili di Babilonia furono costruiti intorno al 590 a.C. La leggenda vuole che una regina, le cui gesta sono state descritte in numerose opere liriche, trovasse nei giardini rose fresche ogni giorno, pur nel clima arido che caratterizzava la città. Va notato che nella cultura tradizionale della Mesopotamia, il significato della parola giardino somiglia a quello di paradiso. Alcuni storici, va detto, sono in disaccordo sull'esistenza reale o meno dei giardini della città di Babilonia. La questione della localizzazione dei giardini è ancora oggi irrisolta e gli studi, ancora in corso, hanno lasciato emergere le più varie ipotesi, tra cui anche quella che Babilonia non ospitasse affatto una delle Sette Meraviglie del mondo antico, poiché le fonti antiche, pur concordando nella descrizione dei giardini, non ne forniscono alcuna localizzazione precisa all'interno della città. 
Attualmente l'architettura babilonese viene rivisitata e ambientata nei nostri giorni, con lo scopo di rendere le nostre metropoli un pochino più eco-sostenibili e piacevoli. Oggi vengono stesi strati di terra su tetti piani ben coibentati e isolati con pendenze per aiutare il defluire delle acque, arricchiti non solo più da prato inglese (spessore cospicuo) ma anche da piccoli arbusti o comunque da piante che non necessitano di affondare profondamente le loro radici, ma piuttosto in larghezza. Rendiamo le nostre città più verdi anche tra le mura domestiche e compriamo più attici da ravvivare col verde vegetale.






Case di terra e paglia

Le case di terra (e paglia) sono case tradizionali, ma anche case moderne che impiegano come principale materiale da costruzione la terra. La casa di terra ha le migliori prestazioni energetiche e di resistenza ai terremoti e ai venti se viene sagomata in forme tondeggianti come cupole, mezzi cilindri, volte, ecc. I punti di contatto tra due pareti diventano punti deboli, specialmente in caso di terremoto, perché due pareti unite ad angolo possono oscillare con una frequenza diversa. Nonostante questo, con una adeguata progettazione e accurata costruzione, i costruttori del passato hanno realizzato pareti dritte e perpendicolari anche molto alte, spesso rinforzate con contrafforti, anche essi fatti di fango. A differenza del mattone tradizionale nelle case di terra si utilizza un "continuum" di terra umida, se non proprio fango, che spesso è costituito da "panetti" avvolti nella paglia. La progettazione, che deve essere molto attenta e meticolosa, porta di solito a concepire un grosso ambiente centrale circolare o semicircolare che contiene la cucina, la camera da pranzo, il salone e l'ingresso in un unico spazio, e una serie di satelliti circolari o a raggiera, che sono le camere da letto, i bagni i ripostigli, ecc. Alcuni di questi spazi possono essere del tutto sotterranei e per l'illuminazione diurna hanno bisogno di oblò, di finestre orientabili, di prismi o di inseguitori solari. L'impatto paesaggistico può essere così basso, che da alcune prospettive la casa può risultare invisibile. La terra trattiene il calore e l'umidità, per cui agisce come rivestimento riscaldante, proteggendo dal freddo, dalla pioggia e dal vento. Inoltre la terra offre protezione dai fattori inquinanti presenti nell'atmosfera. Spesso si preferisce utilizzare il riscaldamento degli ambienti grazie ad una serpentina posta sotto il pavimento, dato che le pareti, essendo curve, non permettono l'uso di termosifoni. non sismici si può optare per forme più "tradizionali", e spesso, dove non esistono problemi di riscaldamento, si possono costruire case molto alte, che sono più facili da refrigerare. Il tetto ideale per chiudere queste case "più tradizionali" è un tetto in legno, che può ricevere come aggiunta moduli fotovoltaici nella parte inclinata verso sud e pannelli per il riscaldamento solare dell'acqua e /o il riscaldamento solareaerotermico a est e ovest.

 

Il punti deboli della costruzione in terra sono l'impossibilità di raggiungere altezze oltre i due piani, e sopratutto i rischi che comporta l'eccessiva umidità, che tende a indebolirle corrodendo i basamenti, dunque non sono adatte a zone molto piovose e non devono essere collocare in pianure vicine a punti di esondazione di fiumi, ecc. Alcune debolezze possono essere superate, costruendo la base delle pareti con mattoni pieni, oppure grossi blocchi di pietra o di tufo, che sono in grado di resistere all'umidità e che sopportano molto meglio le forze di compressione. Anche archi, porte e finestre possono essere costruiti in mattoni, in questo caso la casa diventa un misto terra-mattoni. I vantaggi centrali dell'architettura delle case di terra sono rappresentati soprattutto dagli aspetti ecologici e di sicurezza. Uno dei vantaggi ecologici principali delle case di terra è costituito dal loro clima abitativo. Il particolare sistema architettonico delle case di terra crea condizioni climatiche equilibrate: refrigerazione in estate e mantenimento del calore in inverno. Un altro vantaggio è l'umidità dell’aria pari al 50%. Inoltre, la densità dell'aria delle case di terra rappresenta una condizione ideale per una confortevole ventilazione controllata. Inoltre, grazie alla consistente copertura di terra viene recuperata la superficie utile. Oltre a ciò, le case di terra possono essere costruite anche nelle zone in pendenza, come i terreni collinosi, in strutture a terrazza. La possibilità di costruire sotto terra fino ai limiti del terreno edificabile, combinata alla struttura a terrazza, consente uno sfruttamento economico del territorio. Malgrado l'addensamento architettonico le verdi superfici naturali vengono conservate.Confrontate con altri materiali architettonici, come il legno, le case di terra si contraddistinguono per una buona resistenza antincendio grazie al fatto che la sostanza principale è il calcestruzzo. Dal momento che come copertura del tetto viene usato materiale di scavo, è possibile piantarvi piante naturali. Il tetto verde ricoperto raccoglie gran parte dell'acqua piovana. Questo rilascio di acqua graduale alleggerisce i fiumi dall'arrivo di eccessive quantità spontanee di acqua piovana. Contrariamente all'idea che le case di terra siano buie all'interno, queste vengono costruite in modo da disporre di ampie facciate di vetro e rotondi globi di illuminazione che consentono di ottenere ambienti chiari e ricchi di luce. Anche i bagni e i locali attigui possono essere in parte illuminati da globi di illuminazione. La struttura delle case di terra, normalmente, è caratterizzata da pareti che non sono perfettamente perpendicolari, bensì presentano forme piuttosto arrotondate. Questo potrebbe costituire un problema per l'arredamento degli interni, soprattutto per quanto concerne i mobili e i grandi quadri. È tuttavia possibile anticipare questo aspetto nella pianificazione e nel progetto di una casa di terra, progettando consapevolmente pareti dritte in determinati punti. 




Articolo tratto da Ekopedia